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Vita

Vita è il più piccolo borgo del trapanese e sorge nella zona centrale della provincia di Trapani. Ha un’altitudine che varia dai 445 metri s.l.m. del nuovo centro, ai 495 metri del vecchio centro ed è dopo Erice il più alto comune della provincia.

 

L’origine del paese risale ai primi del XVII secolo, in un periodo in cui in Sicilia, allora sotto il dominio spagnolo, furono incentivate le fondazioni di nuovi centri, soprattutto allo scopo di ripristinare la produzione agraria delle terre poste all’interno dell’isola. Il fondatore fu il nobile Vito Sicomo di Calatafimi, che iniziò ad edificare attorno ad un casale esistente già nel Medioevo. Vito Sicomo era un eminente giureconsulto dell’epoca e ricoprì le più alte cariche del regno di Spagna, diventando consigliere del sovrano. La concessione di fondare un nuovo paese, fu una specie di ricompensa al merito, che il barone ottenne dal re Filippo III d’Aragona con lo "jus populandi". Tale concessione, registrata in Palermo in data 17 Aprile 1606, fu poi ratificata da Filippo III con decreto dell’11 Marzo 1607, e divenne effettiva il 28 Maggio dello stesso anno.

In epoca risorgimentale i vitesi parteciparono ai moti rivoluzionari del 1848; in quel periodo furono devastati gli archivi municipali, i cui registri andarono bruciati o in ogni modo distrutti. Nel 1860 Vita si trova a svolgere un ruolo di primo piano in coincidenza con l'epica Impresa dei Mille, fornendo un valido supporto logistico all'esercito garibaldino.

 

Colpita dal sisma del gennaio del 1968, Vita ha perso le opere più significative della sua storia: la Chiesa Madre ed il Palazzo Baronale fatto edificare nei primi del '600 da Vito Sicomo. Dopo il terremoto notevoli sono stati i cambiamenti dal punto di vista sociale, culturale ed edilizio e la ricostruzione è avvenuta in un nuovo agglomerato urbano, contiguo al vecchio. 

 

 

Prodotti tipici del territorio:

 

  • Tipica dell'artigianato locale è la tessitura di tappeti a telaio, prodotti che a Vita hanno una lunghissima tradizione, come la lavorazione delle foglie di palma nana e la confezione di cesti e panieri con verghette di olivo o olmo e canne. La principale risorsa del territorio è la coltivazione a vite, dalla quale si ottengono pregiati vini. Tra gli altri prodotti tipici di Vita, ci sono l’olio extravergine d’oliva, i formaggi, le carni ed i dolci.

 

  • Prodotti tipici, sono anche i “cucciddati di Tagliavia” ed i “cucciddati di San Giuseppe”, pani preparati in abbondanza in occasione delle rispettive feste e che segnano le tradizioni popolari del comune di Vita.

 

Curiosità:

Non è da ritenersi del tutto certo che il nome del Comune derivi dal fondatore, infatti, probabilmente la denominazione di Vita è di origine araba. Ciò e supportato, peraltro, da Carmelo Trasselli, uno dei più attenti storici del nostro tempo. Ulteriore indizio potrebbe essere la documentazione storica di un antico centro in Algeria, chiamato appunto Vita.

 

Altra curiosità è legata all’evento prodigioso a cui sono legate le origini della Chiesa della Madonna di Tagliavia. Si narra infatti, che la Vergine Santissima apparve in sogno ad un agiato massaro del paese, Giuseppe Perricone Monaco, che aveva un braccio paralizzato, persuadendolo a realizzare una cappella a lei dedicata. Risvegliatosi dal sonno, il massaro cominciò a muovere il braccio e decise così di sciogliere quel voto. La cappella in seguito fu ampliata per dare luogo all’attuale chiesa.

 

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